Last Updated on 12/12/25 by Mario R. Storchi
1. Rispetta i tempi di apprendimento del cane: ogni sessione di addestramento non deve durare più di 10-15 minuti e deve essere dedicata all’insegnamento di un unico comando; è preferibile farne solo una al giorno. Le sessioni di addestramento non devono essere fatte quando il cane è affamato, stanco, distratto o subito dopo esperienze non abituali (come bagno, toelettatura, ecc.).
2. Associa a ogni esercizio che vuoi far apprendere una parola o una breve frase, pronunciate con voce chiara e decisa; in questo manuale le riporteremo con l’iniziale in maiuscolo e seguite da un punto esclamativo: “Cuccia!”, “Usciamo!”, ecc. Il cane è in grado di associare la parola all’azione che vogliamo che compia, specie se l’accompagniamo a un movimento della nostra mano o del corpo, ad esempio il palmo aperto mostrato al cane per indicargli di rimanere fermo. Per evitare che il cane si confonda quando nella nostra conversazione quotidiana inseriamo qualcuna delle parole legate a un comando, possiamo premettere a quella parola il nome del cane. Ad esempio, se il nostro cane si chiama Pucci, i comandi diverranno: “Pucci! Cuccia!”, “Pucci! Seduto!”, ecc. Non urlare: questo confonderebbe il cane: è come se tu ti trovassi in un paese estero di cui non conosci la lingua e le persone del luogo cercassero di farsi capire urlandoti nelle orecchie!
3. Se il cane non ha pienamente compreso un comando fondamentale, non cercare di fargli apprendere quello successivo: sarebbe ad esempio inutile cercare di insegnargli l’azione dello sdraiarsi se il cane non ha prima imparato a riconoscere il suo nome.
4. Quando il cane esegue correttamente quello che ci attendiamo, premiamolo. Possiamo complimentarci con lui a voce (“Bravo!”, “Bravissimo!”), oppure accarezzandolo, o dandogli un giocattolo a lui gradito, ma di certo il premio per lui preferito sarà un bocconcino di cibo (ne abbiamo parlato nel paragrafo “Cosa si intende per “bocconcino-premio”).

5. Qualsiasi cattiva azione del cane durante l’addestramento non va punita in modo duro, perché questo ferirebbe inutilmente la sensibilità del cane; gli errori vanno corretti con voce ferma, evitando nei minuti successivi carezze al cane, in maniera che possa comprendere che non abbiamo gradito il suo atteggiamento.
6. Teniamo presente che soprattutto all’inizio ci saranno degli errori, ai quali dovremo reagire con pazienza perché occorrerà ripetere più volte le cose sin quando il cane non riconoscerà l’associazione corretta tra una parola o un gesto e l’azione che ci attendiamo da lui.
7. Le prime volte che si insegna al cane un comando nuovo è importante trovarsi in un posto che non offra distrazioni visive, uditive od olfattive. Dopo che avrà iniziato ad apprendere il comando, ripeteremo l’esercizio in ambienti più rumorosi o ricchi di distrazioni sino a verificare se il nostro cane è in grado di comprendere il comando in strada o in altri luoghi rumorosi, dove le distrazioni sono maggiori e i suoni possono coprire i nostri comandi.
8. Se altre persone della famiglia condividono con noi la gestione del cane, assicuriamoci che conoscano e rispettino le nostre regole e il nostro metodo, inclusi i termini che identificano i diversi comandi, in modo che non usino parole, frasi o gesti diversi, che confonderebbero il cane. Se una persona lascia che il cucciolo salti sul divano e un’altra si arrabbia con il cucciolo per aver fatto lo stesso, questo lo confonderà, così come se una gli dirà in quell’occasione “Scendi!”, un’altra “Giù!” e un’altra ancora “Vai via!”.
9. L’apprendimento di alcuni comandi può essere facilitato dall’utilizzo di un guinzaglio lungo, che consente al cane di muoversi liberamente mantenendo il controllo, utile nelle fasi iniziali dell’addestramento.
10. Non valutiamo la validità del nostro addestramento paragonandolo ai risultati ottenuti da altri cani: a parte l’incidenza dell’età (è più semplice insegnare a un cucciolo che a un cane adulto) spesso non si considera quella della razza. Se vogliamo insegnare al nostro cane a prendere e riportarci un oggetto che gli lanciamo, i tempi necessari saranno infinitamente diversi se appartiene a una razza allevata per recuperare selvaggina, come i Labrador Retriever o i Barboni, oppure una razza selezionata nei secoli per tutt’altri compiti, come ad esempio quello di correre per i levrieri.
