Last Updated on 10/12/25 by Mario R. Storchi
La quantità e la frequenza dei pasti da somministrare a un cane varia in base a fattori quali età, peso, livello di attività fisica, metabolismo individuale, stato di salute e tipologia di alimentazione (industriale o casalinga).
Quanto?
Se utilizziamo prodotti commerciali, dobbiamo ricordarci che a parità di peso le crocchette hanno una densità calorica significativamente maggiore rispetto al cibo umido industriale, perché quest’ultimo contiene molta più acqua (70-80% di umidità media rispetto all’8-10% di umidità delle crocchette).
Se optiamo per un’alimentazione casalinga, è fondamentale considerare che la dieta BARF (basata su alimenti crudi) ha generalmente un fabbisogno calorico leggermente inferiore rispetto a una dieta casalinga a base di cibi cotti, anche se in entrambi i casi occorre considerare quali sono gli ingredienti (carne, verdure, ossa, ecc.) che utilizziamo.
Come punto di partenza, per i cani adulti la dose giornaliera indicativa di cibo può essere stimata intorno al 2-4% del peso corporeo ideale, il che significa che un cane che pesa 2 chili (né in sovrappeso, né sottopeso) dovrebbe ricevere una dose quotidiana di cibo non inferiore a 40 e non superiore a 80 grammi, ma molto dipende dal livello di attività fisica, dal metabolismo individuale e dal tipo di dieta.
Per i cuccioli in crescita, la percentuale può essere significativamente maggiore, generalmente compresa tra il 5% e l’8% del peso corporeo, a seconda della fase di crescita e del livello di attività, per cui un cucciolo del peso di 1 chilo dovrebbe ricevere una dose quotidiana di cibo non inferiore a 50 e non superiore a 80 grammi.
Queste percentuali sono solo indicative. È fondamentale monitorare regolarmente il peso e la condizione corporea del cane e adattare le quantità di cibo in base alle sue esigenze individuali, consultando il veterinario.
Sempre in linea generale, è consigliabile non offrire al cane quantità di cibo superiori alle sue esigenze medie, questo può condurre a un sovrappeso e a diverse patologie. Per lo stesso motivo bisogna evitare di dargli cibo dalla nostra tavola mentre noi stiamo mangiando. Anche se è difficile resistere agli occhi imploranti del nostro cane, dobbiamo ricordarci che:
- diversi alimenti non sono indicati per il cane e alcuni di essi sono tossici (vedi l’elenco completo nel paragrafo “Alimenti umani vietati ai cani”);
- il cane finirà per preferire il nostro cibo a quello a lui destinato, perché lo trova più gustoso, mentre in realtà è spesso meno bilanciato rispetto al suo cibo specifico;
- se non gli concediamo mai pezzetti del nostro cibo mentre stiamo mangiando, il cane alla fine capirà il nostro atteggiamento ed eviterà di implorare il cibo.
Ovviamente, se pesando regolarmente (all’incirca ogni mese) il nostro cane ci accorgiamo che è particolarmente ingrassato o dimagrito, occorre parlare col nostro veterinario per adattare la quantità di cibo.

Quando?
La razione giornaliera va suddivisa in più pasti, per favorire la digestione e mantenere stabili i livelli di energia.
Salvo indicazioni veterinarie specifiche (legate a patologie o particolari fasi di crescita), fino a circa tre mesi il cane deve mangiare mediamente quattro volte al giorno, poi si scende a tre pasti sino ai sei mesi, dopo di che sono sufficienti due pasti al giorno.
Differentemente dall’acqua, il cibo non deve essere sempre disponibile, ma offerto nei momenti stabiliti della giornata, negli stessi orari (ad esempio alle sette del mattino e poi alle cinque di sera, oppure alle otto di mattina, all’una di pomeriggio e infine alle otto di sera), mai subito prima o dopo un’attività fisica intensa (ad esempio una lunga passeggiata o un’intensa sessione di giochi o addestramento fisico) lasciando la ciotola a disposizione per circa 15-20 minuti, e poi rimuovendola, indipendentemente dal fatto che il cane abbia finito o meno.
Il cibo va posto nelle ciotole, anche se specie in presenza di pezzi di cibo più grandi il cane potrà tendere a portare il pezzo fuori dalla ciotola per consumarlo interamente. È preferibile adoperare ciotole di acciaio inossidabile o di ceramica, perché le ciotole in plastica possono provocare problemi di dermatite da contatto o, in alcuni casi, aumentare la lacrimazione. In ogni caso, le ciotole vanno pulite quotidianamente, per evitare la proliferazione di batteri che contaminerebbero cibo e acqua e vanno scelte di dimensione adeguata al nostro cane, evitando sia ciotole grandi quanto il cucciolo che ciotole concepite per gatti. Se abbiamo in casa più di un cane, somministriamo i pasti in ciotole separate e distanti tra loro, per evitare forme di competizione, predominanza o sottomissione. È consigliabile rialzare un po’ le ciotole rispetto al pavimento. Vi sono inoltre delle particolari ciotole, chiamate antistrozzamento, le quali sono costruite con una particolare forma che impedisce di mangiare con eccessiva velocità; vanno acquistate nella misura specifica per la taglia del nostro cane.
Riserviamo preferibilmente alimenti dolci e piccoli per i momenti di ricompensa.
